A FUTURA MEMORIA. LIBERAZIONE?

Il 25 aprile è davvero la Festa della Liberazione?

Nessuna festa in realtà.

Oggi più che mai si comprende ( lo capisce anche un bambino) che non c'è stata alcuna vera liberazione, siamo stati sconfitti (perché fascisti e alleati dei nazisti) e abbiamo pagato caro la nostra mancata neutralità.

Siamo passati da una dittatura ad un'altra, più mascherata, quella tipica di un Paese semi-coloniale.

L'Italia è diventata una semi-colonia ad uso anglo-americano, l'economia era dipendente dal capriccio americano e al suo presunto appoggio (Piano Marshall) pagato a caro prezzo.

L'indipendenza è diventata di facciata, tanto che governi e rappresentanti erano sempre vagliati dagli apparati di controllo americano.

Abbiamo subito l'onta di basi Nato installate sul nostro territorio senza nemmeno essere consultati. Basi che provocano guerre ovunque e coinvolgono, nostro malgrado, la popolazione inconsapevole italiana.

Le lobby americane spadroneggiano e scorrazzano nel nostro paese determinando molto le decisioni di politica economica prese da governanti fantoccio messi su col loro beneplacito.

La cultura è stata fortemente colonizzata dagli influssi d'oltreoceano e siamo diventati un po' tutti "ameri---cani", fatto che induce ad una trasformazione profonda dell'identità europea e nazionale; mentre i nostri intellettuali scodinzolano allegramente quando vedono i loro padroni.

I format culturali, le informazioni, i film, i talk show, persino il cibo, tutto diventa americanizzante.

Le tradizioni culturali, i costumi, gli usi, vengono stravolti, ma nulla di nuovo, si tratta di una normale virata che affligge qualsiasi paese coloniale, ma peggio ancora quelli semi-coloniali.

Nel primo caso si vive appieno l'oppressione straniera, come è sempre accaduto storicamente, (un esempio tra i tanti: in Vietnam, vi erano gli scimmiottatori della coca-cola, però anche chi resisteva clandestinamente per combattere contro gli yankees); nei paesi semi-coloniali viceversa, si crede di essere completamente liberi e indipendenti, quindi NON VI È ALCUNA RESISTENZA CONTRO L'OPPRESSORE, che, viene visto come un partner di pari grado, mentre invece è il proprio PADRONE.

L'Italia è il classico esempio di questo equivoco di fondo: un Paese che si è creduto per molto tempo, "liberato", ma che è solo una semicolonia che vive di luce riflessa.

Viene concesso un determinato grado di libertà. a patto che si stia nei ranghi!

Questa è l'essenza di una finta democrazia e di un finto paese libero.

Continuiamo a festeggiare il 25 Aprile pensando all'euforia dei partigiani di allora, solo che nel 1945 aveva un certo significato, in quanto le strade NON erano ancora precluse e c'era qualche piccola speranza di raggiungere un certo grado di libertà.

Ma già qualche anno dopo, con l'amnistia ai fascisti voluta da Togliatti nella speranza di contare qualcosa nei futuri governi, la strada è stata sbarrata.

I fascisti sono rimasti nei posti chiave dell'amministrazione e nelle istituzioni italiane, gli americani sono rimasti per un bel pezzo a dirigere direttamente le scelte politiche, i partigiani più combattivi sono stati disarmati, alcuni processati, fino a renderli ininfluenti.

La situazione odierna è ancor più devastante, la rassegnazione regna sovrana, i punti di confronto (come ad esempio le Camere del Lavoro, le sezioni di partito) non esistono più, i luoghi di discussione sono azzerati (persino l'università è diventato un luogo asettico, conformista, senza passione, amorfo, un testificio da quattro soldi, pieno di baroni feudali che gonfiano il petto e le tasche).

In questo squallore i giovani vengono pasciuti a rave party, hamburger, birra e coca cola, alcol, rap e trap ridicoli, e il loro spaesamento è gigantesco e devastante.

Cosa festeggiare il 25 aprile? La festa dell'occupazione e del colonialismo?

Diverso sarebbe se ci fosse un barlume di RINASCITA PARTIGIANA, DI RISVEGLIO DELLA COSCIENZA, DI LOTTA ANTICAPITALISTA E ANTICOLONIALISTA, che desse luogo a una fortissima presa di coscienza che chiedesse di salutare definitivamente le basi militari d'occupazione, di salutare l'organismo guerrafondaio della Nato, allora sì, ci sarebbe da festeggiare molto!

 

 

 

 

 

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