americanismo e sionismo, ideologie complementari

Vi sono diverse caratteristiche che accomunano le due ideologie, proviamo a tracciarne un profilo molto sintetico.

L'essenza dell'americanismo è connotata da un capitalismo assoluto, senza limite, che scioglie ogni tipo di legame di comunità e di classe, per piegare l'individuo a semplice consumatore (sul versante del consumo illimitato di merci anche e soprattutto attraverso la creazione di bisogni indotti). 

Un individuo assolutamente atomizzato, meglio se slegato da ogni forma di aggregato sociale.

Tale soggetto viene così fagocitato dal "mercato" e da consumi bulimici.  Ovviamente ciò riguarda solo chi ha scambiato sufficiente forza-lavoro da potersi permettere anche consumi non necessari.    La parte più in basso nella società può solo aspirare ad avere il necessario per sopravvivere, anche se spesso, si trova in condizioni così profonde di miseria che anche il bisogno necessario, oltreché quello indotto, sono chimerici. 

Sul versante della produzione di merci, lo stesso individuo si presenta dinanzi al mercato della forza-lavoro, in forma individuale, anziché collettiva, in modo da essere in balìa dei capricci del mercato, senza alcuna tutela nel momento dello scambio.  Pronto ad accettare un contratto di lavoro precario e malpagato pur di avere un reddito minimo.

La battaglia condotta dalle elite sul fronte della precarizzazione del lavoro si è servita di vari strumenti:   dalla delocalizzazione delle produzioni, al dumping salariale, fino a una aperta collusione coi sindacati favorevoli a "concertare" (leggi-"cinguettare") col padronato industriale multinazionale.   

Questo modello imposto ha implicato un lavorìo sul piano sovrastrutturale per "convincere" gli aspiranti futuri occupati, che le tutele erano e sono  lacciuoli, orpelli  che ostacolavano il normale flusso del lavoro, unitamente alla denigrazione del posto fisso e, viceversa, all'esaltazione del lavoro flessibile (cioè  precario e ultra-precario) come eldorado del lavoratore.

Nei decenni scorsi la denigrazione di ogni forma di lavoro pubblico ha assunto i toni della crociata.

Tutto in nome di un'economia selvaggia e incontrollata, improntata a guerra darwiniana (*) per la sopravvivenza, descritta come il paradiso in terra.

Gli Usa, ovvero il paese della applicazione pratica della "lotta nella giungla",  ne hanno fatto un modello attraverso il mito fantasmagorico del self made man, con possibilità illimitate.   

Poi hanno convinto mezzo mondo che quello era il paradigma della buona vita.

Accanto a questo modello, si è scatenata la conquista sul piano culturale, degli stili di vita e dei costumi:  le mode, le vite delle star, la penetrazione dei modelli hollywoodiani sono stati un gigantesco grimaldello, accanto al trionfo dell'elettronica per uso e consumo personale (pc, notebook, cellulari, domotica, infine A.I.), per imporre questo modello e stile di vita.

Mentre accadeva questa enorme trasformazione sociale, si faceva sempre più evidente a livello geopolitico, la crescente minaccia all'egemonia a stelle e strisce, con conseguente diminuzione della propria influenza sul mondo, per cui era necessario - cosa che i "think tank" d'oltreoceano hanno assunto come impegno esistenziale - che si studiasse un modo per cooptare gli strati intellettuali del resto del mondo e metterli al servizio degli scopi egemonici americani. 

La facilità di acquisizione delle intelligenze straniere, convinti a suon di dollari a entrare nei laboratori di ricerca americani è servito da grande attrattore, data la miopia politica europea che formava grandi menti, con una spesa pubblica cospicua, e poi la faceva fuggire all'estero a causa di stipendi ridicoli in patria.

Ma è sul fronte dei mass media che si è concentrata l'azione dominante dell'oligarchia americana.

I giornali, le televisioni, il cinema, sono state piegate alla propaganda del Capitalismo Assoluto, per convincere il resto del mondo che il modello imperialista e neocolonialista americano è l'unico vincente, fino a farlo diventare l'Unico Orizzonte possibile dell'umanità.

Sul piano geopolitico la storia è nota: l'America non ha scrupoli etici o morali, per le sue oligarchie conta solo il risultato, la cifra che regge il credo americano è il cinismo dell'utile pragmatico.   

Fin dalle sue origini, gli Usa hanno condotto sistematiche guerre di rapina sia a colpi di cannoni, sia con i colpi di stato pilotati, sia con l'assassinio degli oppositori o comprandoli con denaro o incarichi. 

Il Messico ne sa qualcosa, così come le tribù dei nativi sterminate dai coloni giunti da ogni parte del mondo, la stessa America Latina ha sentito lo scarpone americano sul proprio corpo. 

Ma una volta sistemato il "giardino di casa" le rapine si sono indirizzate verso i popoli situati in altre parti del mondo.  Corea, Vietnam, Afghanistan, Jugoslavia, Iraq, Libia, ecc... l'elenco risulta talmente lungo e tortuoso che richiederebbe la stesura di un' intera enciclopedia dei misfatti.

L'opera neocoloniale si è svolta sotto le mentite spoglie dell'esportazione dei DIRITTI UMANI E DELLA DEMOCRAZIA, una vera opera di mistificazione costruita ad arte, con la complicità dei propri mass media e di quelli di mezzo mondo.

Il tutto concepito secondo una traduzione letterale veterotestamentaria che assegnerebbe "all'unico popolo veramente indispensabile" (cit. B. Clinton) la missione colonizzatrice.    La marcia dell'Impero Americano abbatte qualsiasi ostacolo e calpesta ogni forma etica dato che l'Utile è l'Unico Criterio  plausibile per la leadership invasata americana.

Veniamo ora al sionismo: i tratti vetero testamentari sono ancor più accentuati in ragione di una lettura biblica molto ardita.    Secondo i sionisti il popolo ebraico vanta diritti divini, è il "popolo eletto", ha Dio dalla propria parte, pertanto ha il diritto di prendere tutta la terra che vuole e di cui necessita, attirando sempre più coloni (come nella corsa all'oro nel West!), allargando a dismisura i propri confini.

Anche in questo caso siamo dinanzi al delirio dell'illimitato e dell'utile  come Unico Criterio e unità di misura di tutte le cose.

La forma mercantile capitalistica è superata dalla forma finanziaria, il prestito bancario, la superfetazione del denaro, la crescita del peso finanziario, e si accompagna ad una narrazione vittimistica geopolitica che deve risarcire Israele, costi quel che costi, di tutti i torti subiti nei millenni passati e durante la 2° Guerra Mondiale.

Con tale tessera di presentazione, Israele, può applicare al Medio Oriente, quel che gli Usa fanno subire al resto del mondo.

Gli Usa hanno condotto lo sterminio in casa propria verso i nativi, ma hanno imposto un enorme debito di sangue in molte aree in Asia,  nel sud est asiatico, e in Europa.

Ugualmente Israele, impone lo stesso tributo di sangue al popolo palestinese (semita) e in genere ai popoli arabi marcando propagandisticamente la propria azione e attaccando chiunque le si opponga bollandolo come "antisemita".   

Paradossalmente, essendo Israele il Paese che conduce una crociata contro i palestinesi (popolazione molto più semita degli israeliani, tra l'altro), l'accusa di "antisemitismo" a chi condanna Israele e le sue orrende politiche genocidiarie di apartheid e sterminio della popolazione araba,  risulta ridicola, strumentale e penosa.

Gli Usa godono della alleanza dei valvassori della Gran Bretagna e della servitù dell'Europa ridotta al rango di valvassina dell'impero, per cui le sue imprese sono coperte da impunità/immunità.

Lo stesso vale per Israele che, stando all'ombra dell'Impero, gode delle stesse prerogative di impunità, nonostante i numerosi crimini compiuti senza alcuna etica e morale.

Ciò denota che la giustizia è sempre figlia dei rapporti di forza: come accade nella vita quotidiana, dove  va in carcere  con più facilità un povero cristo per pochi soldi, piuttosto che un ricco o un colletto bianco che ha rubato  miliardi e ha gettato nel lastrico famiglie intere;  così, analogamente, viene accusato o perseguito un Paese debole e fragile, etichettato come Paese "terrorista o canaglia", mentre le canaglie vere non vengono toccate, né sanzionate  da nessuno.

Gli Usa hanno più volte dimostrato la loro disumanità e il loro cinismo nell'imposizione della loro dittatura sul mondo, Israele copia i suoi padrini, adottando le stesse politiche guerrafondaie, ma utilizzando due registri del loro cinismo: il vittimismo (finto alibi) e la ferocia senza remore etiche.

In questo senso si può affermare che il sionismo israeliano è un'ideologia del tutto simile al peggior nazismo.

 

Ma sorge una domanda in tutte le persone dotate di buon senso: come è possibile che l'ideologia sionista e americanista, connotate entrambe con gradi solo leggermente diversi di crudeltà e di ferocia, siano state in grado di acquisire un così vasto consenso in entrambi i paesi?

  1. entrambe affondano le loro radici in una lettura della Bibbia molto letterale.  Questo comporta una visione vendicativa, feroce, punitiva, primordiale della convivenza civile tra persone e popoli
  2. a questa si aggiunge la visione della "modernità" calvinista, come ha giustamente fatto rilevare M. Weber,  per cui l'arricchimento è un potente fattore attrattivo e visionario del capitalismo.  Ma per l'arricchimento (originariamente "a fin di bene"), occorre la sopraffazione, la competizione spietata fino a far soccombere l'avversario concorrente. 
  3. Dalla fusione di queste visioni del mondo nasce la vera concezione neocolonialista-imperialista.   Nel campo geopolitico l'avversario concorrente (nel mercato mondiale),  diviene, tout court,  il nemico da abbattere senza scrupoli,  e per farlo occorre trasfigurarlo in un malvagio, infernale, "terrorista".               Ecco come la propaganda sionista-americanista opera subdolamente ed efficacemente per "colorare" il mondo: da una parte i buoni, bianchi, religiosi, osservanti, democratici, novelli conquistadores; dall'altra gli abitanti degli "imperi del male", i farabutti, i terroristi, i tagliagole.    Con queste becere caricature della realtà, si educa e si infonde nei rispettivi popoli la subcultura, barbarica, feroce, anti-etica, immorale, machista, che influenza le giovani e le vecchie generazioni, sia in Israele che negli Stati Uniti.

Questo è lo sfacelo desolante che connota la civiltà occidentale israelo-angloamericana, si tratta di miseria intellettuale e morale a cui le persone realmente democratiche devono rispondere con tutta la propria forza denunciando la barbarie e la pericolosità insita in queste aberrazioni mentali.

Ma la vecchia Europa, purtroppo, ha da tempo gettato alle ortiche la propria cultura greco-romana per copiare pedestremente le stupide amenità d'oltreoceano.

 

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(*) per guerra "darwiniana" si intende la legge della giungla dove sopravvive il più forte e adattato a quel tipo di ambiente, il grande Darwin non c'entra nulla, ovviamente, con la brutalità del mercato capitalistico della merce umana.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Ornella (lunedì, 04 marzo 2024 14:02)

    Grazie per aver espresso cio' che penso ma che difficilmente riesco a tradurre in modo così lineare ,comprensibile per chiunque ...